3 maggio 2020

È stata appena firmata l’Ordinanza n. 46 contenente le misure di prevenzione degli effetti del favismo.

Di seguito le misure adottate:

Il DIVIETO a chiunque di coltivare fave:

a) entro mt. 300 in linea d’aria dal perimetro urbano e all’interno dello stesso dagli immobili di seguito elencati: istituzioni scolastiche pubbliche e private di ogni ordine e grado, compresi asili nido e scuole materne, residenze sanitarie assistenziali pubbliche e private, istituzioni residenziali non scolastiche per minori, disabili, anziani, case famiglia, da tutti gli edifici pubblici, giardini, parchi, centri sportivi, chiese, cimiteri, uffici postali, banche;

b) nelle zone ricadenti nel raggio di 300 mt. in linea d’aria dalle abitazioni di persone affette da carenza dell’enzima G6PDH site in via G. Spontini, nel tratto compreso tra l’incrocio con via Reatina e l’incrocio con Via C. Monteverdi;

c) nelle zone ricadenti nel raggio di 300 mt. in linea d’aria da tutta via dei Cannetacci ove è ubicata la struttura frequentata dal soggetto segnalato affetto da favismo;

Si ordina l’estirpazione immediata a cura dei coltivatori stessi delle piantagioni di fave nei siti già coltivati nelle zone sopraindicate;

Si ordina, altresì, che la vendita di fave fresche, ove venga effettuata nel perimetro urbano, negli esercizi commerciali in sede fissa, al minuto e all’ingrosso, nei mercati comunali, nelle aree pubbliche autorizzate e particolarmente in via G. Spontini e vie limitrofe è consentita purchè le stesse siano preconfezionate in sacchetti sigillati ai sensi di legge e dando corretta pubblicità della vendita con appositi cartelli di dimensioni minime di 30×40 cm, con la seguente dicitura: “Avviso per i cittadini a rischio di crisi emolitica da favismo; in questo esercizio commerciale sono in vendita (sono esposte) fave fresche”.

Per i ristoranti e attività commerciali similari, il cartello va posto bene in vista agli ingressi degli esercizi.

È possibile scaricare l’Ordinanza in allegato

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